Capitoli

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Antico Testamento

Nuovo Testamento

Giobbe 19 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

1. E GIOBBE rispose, e disse:

2. Infino a quando addoglierete voi l’anima mia, E mi triterete con parole?

3. Già dieci volte voi mi avete fatta onta; Non vi vergognate voi di procedere così stranamente meco?

4. Ma pure, sia così certamente che io abbia fallito, Il mio fallo dimorerà meco.

5. Se pur volete innalzarvi sopra a me, E volete rimproverarmi il mio vituperio,

6. Sappiate ora che Iddio mi ha sovvertito, E ch’egli mi ha intorniato della sua rete.

7. Ecco, io grido violenza, e non sono esaudito; Io sclamo, e non mi si fa ragione.

8. Egli ha abbarrata la mia via sì che io non posso passare; Ed ha poste le tenebre sopra i miei sentieri.

9. Egli mi ha spogliato della mia gloria, E mi ha tolta la corona del mio capo.

10. Egli mi ha disfatto d’ogn’intorno, sì che io me ne vo via; Ed ha fatta dileguar la mia speranza, come quella di un albero;

11. Ed ha accesa la sua ira contro a me, E mi ha reputato per uno de’ suoi nemici.

12. Le sue schiere son venute tutte insieme, E si hanno spianata la via contro a me, E si sono accampate intorno al mio tabernacolo.

13. Egli ha allontanati d’appresso a me i miei fratelli; I miei conoscenti si son del tutto alienati da me.

14. I miei prossimi se ne son rimasti, Ed i miei conoscenti mi hanno dimenticato.

15. I miei famigliari, e le mie serventi, mi tengono per istraniero; Io paio loro un forestiere.

16. Io chiamo il mio servitore, ed egli non risponde, Quantunque io lo preghi di mia bocca.

17. Il mio fiato è divenuto stranio alla mia moglie, Benchè io la supplichi per li figliuoli del mio ventre.

18. Fino a’ piccoli fanciulli mi disdegnano; Se io mi levo, sparlano di me.

19. Tutti i miei consiglieri segreti mi abbominano; E quelli che io amava si son rivolti contro a me.

20. Le mie ossa sono attaccate alla mia pelle ed alla mia carne; E non mi è rimasto altro di salvo che la pelle d’intorno a’ miei denti.

21. Abbiate pietà di me, abbiate pietà di me, o voi amici miei; Perciocchè la mano del Signore mi ha toccato.

22. Perchè mi perseguitate voi come Iddio, E non vi saziate della mia carne?

23. Oh! fosser pur ora scritti i miei ragionamenti! Oh! fosser pure stampati in un libro!

24. Oh! fossero in sempiterno intagliati con uno scarpello di ferro E con del piombo, sopra un sasso!

25. Ora, quant’è a me, io so che il mio Redentore vive, E che nell’ultimo giorno egli si leverà sopra la polvere;

26. E quantunque, dopo la mia pelle, questo corpo sia roso, Pur vedrò con la carne mia Iddio;

27. Il quale io vedrò, gli occhi miei lo vedranno, e non un altro; Le mie reni si consumano in me.

28. Anzi dovreste dire: Perchè lo perseguitiamo noi? Poichè la radice della parola si ritrova in me.

29. Temiate della spada; Perciocchè il supplicio dell’iniquità è la spada; Acciocchè sappiate che vi è un giudicio.