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Vangelo Secondo Luca 7:4-15 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

4. Essi, presentatisi a Gesú, lo pregavano con insistenza, dicendo: «Egli merita che tu gli conceda questo;

5. perché ama la nostra nazione ed è lui che ci ha costruito la *sinagoga».

6. Gesú s'incamminò con loro; ormai non si trovava piú molto lontano dalla casa, quando il centurione mandò degli amici a dirgli: «Signore, non darti quest'incomodo, perché io non son degno che tu entri sotto il mio tetto;

7. perciò non mi sono neppure ritenuto degno di venire da te; ma di' una parola e il mio servo sarà guarito.

8. Perché anch'io sono uomo sottoposto all'autorità altrui, e ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: “Vai”, ed egli va; a un altro: “Vieni”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa' questo”, ed egli lo fa».

9. Udito questo, Gesú restò meravigliato di lui; e, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neppure in *Israele ho trovato una cosí gran fede!»

10. E quando gli inviati furono tornati a casa, trovarono il servo guarito.

11. Poco dopo egli si avviò verso una città chiamata Nain, e i suoi discepoli e una gran folla andavano con lui.

12. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava alla sepoltura un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e molta gente della città era con lei.

13. Il Signore, vedutala, ebbe pietà di lei e le disse: «Non piangere!»

14. E, avvicinatosi, toccò la bara; i portatori si fermarono, ed egli disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!»

15. Il morto si alzò e si mise seduto, e cominciò a parlare. E Gesú lo restituí a sua madre.

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