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Vangelo Secondo Luca 23:33-47 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

33. Quando furono giunti al luogo detto «il Teschio», vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra.

34. [Gesú diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno».] Poi divisero le sue vesti, tirandole a sorte.

35. Il popolo stava a guardare. E anche i magistrati si beffavano di lui, dicendo: «Ha salvato altri, salvi sé stesso, se è il Cristo, l'Eletto di Dio!»

36. Pure i soldati lo schernivano, accostandosi, presentandogli dell'aceto e dicendo:

37. «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso!»

38. Vi era anche questa iscrizione sopra il suo capo: QUESTO È IL RE DEI GIUDEI.

39. Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!»

40. Ma l'altro lo rimproverava, dicendo: «Non hai nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio?

41. Per noi è giusto, perché riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni; ma questi non ha fatto nulla di male».

42. E diceva: «Gesú, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno!»

43. Gesú gli disse: «Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in *paradiso».

44. Era circa l'*ora sesta, e si fecero tenebre su tutto il paese fino all'ora nona;

45. il sole si oscurò. La *cortina del *tempio si squarciò nel mezzo.

46. Gesú, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio». Detto questo, spirò.

47. Il *centurione, veduto ciò che era accaduto, glorificava Dio dicendo: «Veramente, quest'uomo era giusto».

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