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Antico Testamento

Nuovo Testamento

Secondo Libro delle Cronache 26 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Uzzia re di Giuda; prosperità e potenza

1. Allora tutto il popolo di *Giuda prese *Uzzia, che aveva sedici anni, e lo fece re al posto di Amasia suo padre.

2. Egli ricostruí Elot e la riconquistò a Giuda, dopo che il re si fu addormentato con i suoi padri.

3. Uzzia aveva sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue anni a *Gerusalemme. Sua madre si chiamava Iecolia, ed era di Gerusalemme.

4. Egli fece ciò che è giusto agli occhi del Signore, interamente come aveva fatto Amasia suo padre.

5. Si diede con diligenza a cercare Dio mentre visse Zaccaria, che aveva l'intelligenza delle visioni di Dio; e finché cercò il Signore, Dio lo fece prosperare.

6. Egli uscí e mosse guerra ai *Filistei, abbatté le mura di Gat, le mura di Iabne e le mura di Asdod e costruí delle città nel territorio di Asdod, e in quello dei Filistei.

7. E Dio gli diede aiuto contro i Filistei, contro gli Arabi che abita vano a Gur-Baal, e contro i Maoniti.

8. Gli *Ammoniti pagavano un tributo a Uzzia; e la sua fama si sparse sino ai confini dell'Egitto, perché era diventato potentissimo.

9. Uzzia costruí pure delle torri a Gerusalemme, sulla porta dell'Angolo, sulla porta della Valle e sulla Svolta, e le fortificò.

10. Costruí delle torri nel deserto e scavò molte cisterne perché possedeva una grande quantità di bestiame; ne scavò pure nella parte bassa del paese e nella pianura; aveva dei lavoranti e viticultori per i monti e nelle terre fruttifere, perché amava l'agricoltura.

11. Uzzia aveva inoltre un esercito di combattenti che andava alla guerra per schiere, composte secondo il numero del censimento fattone dal segretario Ieiel e dal commissario Maaseia, e messe sotto il comando di Anania, uno dei generali del re.

12. Il numero totale dei capi delle case patriarcali, degli uomini forti e valorosi, era di duemilaseicento.

13. Essi avevano al loro comando un esercito di trecentosettemilacinquecento combattenti, preparati a entrare in guerra con gran valore, per sostenere il re contro il nemico.

14. Uzzia forní a tutto l'esercito scudi, lance, elmi, corazze, archi e fionde da scagliar sassi.

15. Fece fare, a Gerusalemme, delle macchine inventate da esperti per collocarle sulle torri e sugli angoli, per scagliar saette e grosse pietre. La sua fama raggiunse paesi lontani, perché egli fu meravigliosamente soccorso, finché divenne potente.

Peccato e castigo di Uzzia

16. Ma quando fu divenuto potente, il suo cuore, insuperbitosi, si pervertí, ed egli commise un'infedeltà contro il Signore, il suo Dio, entrando nel *tempio del Signore per bruciare dell'incenso sull'altare dei profumi.

17. Ma il *sacerdote Azaria entrò dopo di lui con ottanta sacerdoti del Signore, uomini coraggiosi,

18. i quali si opposero al re Uzzia, e gli dissero: «Non spetta a te, Uzzia, di offrire incenso al Signore, ma ai sacerdoti, figli d'*Aaronne, che sono consacrati per offrire i profumi! Esci dal *santuario, poiché tu hai commesso un'infedeltà! E questo non ti tornerà a gloria davanti a Dio, al Signore».

19. Allora Uzzia, che teneva in mano un turibolo per offrire l'incenso, si adirò. E mentre si adirava contro i sacerdoti, la *lebbra gli scoppiò sulla fronte, in presenza dei sacerdoti, nella casa del Signore, presso l'altare dei profumi.

20. Il *sommo sacerdote Azaria e tutti gli altri sacerdoti lo guardarono, ed ecco che aveva la lebbra sulla fronte; e lo fecero uscire in fretta, ed egli stesso si affrettò ad andarsene fuori, perché il Signore lo aveva colpito.

21. Il re Uzzia fu lebbroso fino al giorno della sua morte e rimase nell'infermeria come lebbroso, perché era escluso dalla casa del Signore; e Iotan, suo figlio, era a capo della casa reale e rendeva giustizia al popolo del paese.

22. Il rimanente delle azioni di Uzzia, le prime e le ultime, è stato scritto dal *profeta *Isaia, figlio di Amots.

23. Uzzia si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nel campo delle tombe dei re, perché si diceva: «È lebbroso». E Iotam, suo figlio, regnò al suo posto.