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Giobbe 22:1-15 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

1. Allora Elifaz di Teman rispose e disse:

2. «Può l'uomo recare qualche vantaggio a Dio? No; il savio non reca vantaggio che a sé stesso.

3. Se sei giusto, ne viene forse qualche vantaggio all'Onnipotente? Se sei integro nella tua condotta, ne trae egli un guadagno?

4. È forse per la paura che ha di te che egli ti castiga o viene con te in giudizio?

5. La tua malvagità non è forse grande, e le tue *iniquità non sono infinite?

6. Tu, per un nulla, prendevi pegno dai tuoi fratelli, spogliavi delle loro vesti gli ignudi.

7. Allo stanco non davi da bere l'acqua, all'affamato rifiutavi il pane.

8. La terra apparteneva al piú forte, l'uomo influente vi piantava la sua casa.

9. Rimandavi a vuoto le vedove, le braccia degli orfani erano spezzate.

10. Ecco perché sei circondato di lacci, spaventato da improvvisi terrori.

11. O non vedi le tenebre che ti avvolgono, la piena d'acque che ti sommerge?

12. «Dio non è forse lassú nei cieli? Guarda lassú le stelle eccelse, come stanno in alto!

13. E tu dici: “Dio che sa? Può egli giudicare attraverso il buio?

14. Fitte nubi lo coprono e nulla vede; egli passeggia sulla vòlta dei cieli”.

15. Vuoi dunque seguir l'antica via per cui camminarono gli uomini malvagi,

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