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Evangelo Secondo S. Matteo 8:3-15 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

3. E Gesù, stesa la mano, lo toccò dicendo: Lo voglio, sii mondato. E in quell'istante egli fu mondato dalla sua lebbra.

4. E Gesù gli disse: Guarda di non dirlo a nessuno: ma va', mostrati al sacerdote e fa' l'offerta che Mosè ha prescritto; e ciò serva loro di testimonianza.

5. Or quand'egli fu entrato in Capernaum, un centurione venne a lui pregandolo e dicendo:

6. Signore, il mio servitore giace in casa paralitico, gravemente tormentato.

7. Gesù gli disse: Io verrò e lo guarirò. Ma il centurione, rispondendo disse:

8. Signore, io non son degno che tu entri sotto al mio tetto ma di' soltanto una parola e il mio servitore sarà guarito.

9. Poiché anch'io son uomo sottoposto ad altri ed ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: Va', ed egli va; e ad un altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servo: Fa' questo, ed egli lo fa.

10. E Gesù, udito questo, ne restò maravigliato, e disse a quelli che lo seguivano: Io vi dico in verità che in nessuno, in Israele, ho trovato cotanta fede.

11. Or io vi dico che molti verranno di Levante e di Ponente e sederanno a tavola con Abramo e Isacco e Giacobbe, nel regno dei cieli;

12. ma i figliuoli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Quivi sarà il pianto e lo stridor dei denti.

13. E Gesù disse al centurione: Va': e come hai creduto, siati fatto. E il servitore fu guarito in quell'ora stessa.

14. Poi Gesù, entrato nella casa di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva in letto con la febbre; ed egli le toccò la mano e la febbre la lasciò.

15. Ella si alzò e si mise a servirlo.

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