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Evangelo Secondo S. Matteo 17:4-15 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

4. E Pietro prese a dire a Gesù: Signore, egli è bene che stiamo qui; se vuoi, farò qui tre tende: una per te, una per Mosè ed una per Elia.

5. Mentr'egli parlava ancora, ecco una nuvola luminosa li coperse della sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo.

6. E i discepoli, udito ciò, caddero con la faccia a terra, e furon presi da gran timore.

7. Ma Gesù, accostatosi, li toccò e disse: Levatevi, e non temete.

8. Ed essi, alzati gli occhi, non videro alcuno, se non Gesù tutto solo.

9. Poi, mentre scendevano dal monte, Gesù diede loro quest'ordine: Non parlate di questa visione ad alcuno, finché il Figliuol dell'uomo sia risuscitato dai morti.

10. E i discepoli gli domandarono: Perché dunque dicono gli scribi che prima deve venir Elia?

11. Ed egli, rispondendo, disse loro: Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa.

12. Ma io vi dico: Elia è già venuto, e non l'hanno riconosciuto; anzi, gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto; così anche il Figliuol dell'uomo ha da patire da loro.

13. Allora i discepoli intesero ch'era di Giovanni Battista ch'egli aveva loro parlato.

14. E quando furon venuti alla moltitudine, un uomo gli s'accostò, gettandosi in ginocchio davanti a lui,

15. e dicendo: Signore, abbi pietà del mio figliuolo, perché è lunatico e soffre molto; spesso, infatti, cade nel fuoco e spesso nell'acqua.

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