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Evangelo Secondo S. Marco 15:21-35 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

21. E costrinsero a portar la croce di lui un certo Simon cireneo, il padre di Alessandro e di Rufo, il quale passava di là, tornando dai campi.

22. E menarono Gesù al luogo detto Golgota; il che, interpretato, vuol dire luogo del teschio.

23. E gli offersero da bere del vino mescolato con mirra; ma non ne prese.

24. Poi lo crocifissero e si spartirono i suoi vestimenti, tirandoli a sorte per sapere quel che ne toccherebbe a ciascuno.

25. Era l'ora terza quando lo crocifissero.

26. E l'iscrizione indicante il motivo della condanna, diceva: IL RE DÈ GIUDEI.

27. E con lui crocifissero due ladroni, uno alla sua destra e l'altro alla sua sinistra.

28. [E si adempié la Scrittura che dice: Egli è stato annoverato fra gli iniqui.]

29. E quelli che passavano lì presso lo ingiuriavano, scotendo il capo e dicendo: Eh, tu che disfai il tempio e lo riedifichi in tre giorni,

30. salva te stesso e scendi giù di croce!

31. Parimente anche i capi sacerdoti con gli scribi, beffandosi, dicevano l'uno all'altro: Ha salvato altri e non può salvar se stesso!

32. Il Cristo, il Re d'Israele, scenda ora giù di croce, affinché vediamo e crediamo! Anche quelli che erano stati crocifissi con lui, lo insultavano.

33. E venuta l'ora sesta, si fecero tenebre per tutto il paese, fino all'ora nona.

34. Ed all'ora nona, Gesù gridò con gran voce: Eloì, Eloì, lamà sabactanì? il che, interpretato, vuol dire: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

35. E alcuni degli astanti, udito ciò, dicevano: Ecco, chiama Elia!

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