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Evangelo Secondo S. Marco 14:25-40 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

25. In verità io vi dico che non berrò più del frutto della vigna fino a quel giorno che lo berrò nuovo nel regno di Dio.

26. E dopo ch'ebbero cantato l'inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi.

27. E Gesù disse loro: Voi tutti sarete scandalizzati; perché è scritto: Io percoterò il pastore e le pecore saranno disperse.

28. Ma dopo che sarò risuscitato, vi precederò in Galilea.

29. Ma Pietro gli disse: Quand'anche tutti fossero scandalizzati, io però non lo sarò.

30. E Gesù gli disse: In verità io ti dico che tu, oggi, in questa stessa notte, avanti che il gallo abbia cantato due volte, mi rinnegherai tre volte.

31. Ma egli vie più fermamente diceva: Quantunque mi convenisse morir teco non però ti rinnegherò. E lo stesso dicevano pure tutti gli altri.

32. Poi vennero in un podere detto Getsemani; ed egli disse ai suoi discepoli: Sedete qui finché io abbia pregato.

33. E prese seco Pietro e Giacomo e Giovanni e cominciò ad essere spaventato ed angosciato.

34. E disse loro: L'anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate.

35. E andato un poco innanzi, si gettò a terra; e pregava che, se fosse possibile, quell'ora passasse oltre da lui.

36. E diceva: Abba, Padre! ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Ma pure, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi.

37. E venne, e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: Simone, dormi tu? non sei stato capace di vegliare un'ora sola?

38. Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; ben è lo spirito pronto, ma la carne è debole.

39. E di nuovo andò e pregò, dicendo le medesime parole.

40. E tornato di nuovo, li trovò che dormivano perché gli occhi loro erano aggravati; e non sapevano che rispondergli.

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