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Evangelo Secondo S. Marco 10:15-27 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

15. In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non entrerà punto in esso.

16. E presili in braccio ed imposte loro le mani, li benediceva.

17. Or com'egli usciva per mettersi in cammino, un tale accorse e inginocchiatosi davanti a lui, gli domandò: Maestro buono, che farò io per ereditare la vita eterna?

18. E Gesù gli disse: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Iddio.

19. Tu sai i comandamenti: Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dir falsa testimonianza; non far torto ad alcuno; onora tuo padre e tua madre.

20. Ed egli rispose: Maestro, tutte queste cose io le ho osservate fin dalla mia giovinezza.

21. E Gesù, riguardatolo in viso, l'amò e gli disse: Una cosa ti manca; va', vendi tutto ciò che hai, e dallo ai poveri, e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi.

22. Ma egli, attristato da quella parola, se ne andò dolente, perché avea di gran beni.

23. E Gesù, guardatosi attorno, disse ai suoi discepoli: Quanto malagevolmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!

24. E i discepoli sbigottirono a queste sue parole. E Gesù da capo replicò loro: Figliuoli, quant'è malagevole a coloro che si confidano nelle ricchezze entrare nel regno di Dio!

25. È più facile a un cammello passare per la cruna d'un ago, che ad un ricco entrare nel regno di Dio.

26. Ed essi vie più stupivano, dicendo fra loro: Chi dunque può esser salvato?

27. E Gesù, riguardatili, disse: Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché tutto è possibile a Dio.

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