Antico Testamento

Nuovo Testamento

Evangelo Secondo S. Luca 12:13-24 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

13. Or uno della folla gli disse: Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità.

14. Ma Gesù gli rispose: O uomo, chi mi ha costituito su voi giudice o spartitore? Poi disse loro:

15. Badate e guardatevi da ogni avarizia; perché non è dall'abbondanza de' beni che uno possiede, ch'egli ha la sua vita.

16. E disse loro questa parabola: La campagna d'un certo uomo ricco fruttò copiosamente;

17. ed egli ragionava così fra sé medesimo: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse:

18. Questo farò: demolirò i miei granai e ne fabbricherò dei più vasti, e vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni,

19. e dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi, godi.

20. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quel che hai preparato, di chi sarà?

21. Così è di chi tesoreggia per sé, e non è ricco in vista di Dio.

22. Poi disse ai suoi discepoli: Perciò vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra di quel che mangerete; né per il corpo di che vi vestirete;

23. poiché la vita è più dei nutrimento, e il corpo è più del vestito.

24. Considerate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutrisce. Di quanto non siete voi da più degli uccelli?

Leggi il capitolo completo Evangelo Secondo S. Luca 12