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Evangelo Secondo S. Giovanni 9:21-33 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

21. ma come ora ci veda, non sappiamo; né sappiamo chi gli abbia aperti gli occhi; domandatelo a lui; egli è d'età; parlerà lui di sé.

22. Questo dissero i suoi genitori perché avean paura de' Giudei; poiché i Giudei avean già stabilito che se uno riconoscesse Gesù come Cristo, fosse espulso dalla sinagoga.

23. Per questo dissero i suoi genitori: Egli è d'età, domandatelo a lui.

24. Essi dunque chiamarono per la seconda volta l'uomo ch'era stato cieco, e gli dissero: Da' gloria a Dio! Noi sappiamo che quell'uomo è un peccatore.

25. Egli rispose: S'egli sia un peccatore, non so, una cosa so, che ero cieco e ora ci vedo.

26. Essi allora gli dissero: Che ti fece egli? Come t'aprì gli occhi?

27. Egli rispose loro: Ve l'ho già detto e voi non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse anche voi diventar suoi discepoli?

28. Essi l'ingiuriarono e dissero: Sei tu discepolo di costui; ma noi siam discepoli di Mosè.

29. Noi sappiamo che a Mosè Dio ha parlato; ma quant'è a costui, non sappiamo di dove sia.

30. Quell'uomo rispose e disse loro: Questo poi è strano: che voi non sappiate di dove sia; eppure, m'ha aperto gli occhi!

31. Si sa che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio verso Dio e fa la sua volontà, quello egli esaudisce.

32. Da che mondo è mondo non s'è mai udito che uno abbia aperto gli occhi ad un cieco nato.

33. Se quest'uomo non fosse da Dio, non potrebbe far nulla.

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