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Epistole di S. Paolo ai Romani 11:2-13 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

2. Iddio non ha reietto il suo popolo, che ha preconosciuto. Non sapete voi quel che la Scrittura dice, nella storia d'Elia? Com'egli ricorre a Dio contro Israele, dicendo:

3. Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno demoliti i tuoi altari, e io son rimasto solo, e cercano la mia vita?

4. Ma che gli rispose la voce divina? Mi son riserbato settemila uomini, che non han piegato il ginocchio davanti a Baal.

5. E così anche nel tempo presente, v'è un residuo secondo l'elezione della grazia.

6. Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, grazia non è più grazia.

7. Che dunque? Quel che Israele cerca, non l'ha ottenuto; mentre il residuo eletto l'ha ottenuto;

8. e gli altri sono stati indurati, secondo che è scritto: Iddio ha dato loro uno spirito di stordimento, degli occhi per non vedere e degli orecchi per non udire, fino a questo giorno.

9. E Davide dice: La loro mensa sia per loro un laccio, una rete, un inciampo, e una retribuzione.

10. Siano gli occhi loro oscurati in guisa che non veggano, e piega loro del continuo la schiena.

11. Io dico dunque: Hanno essi così inciampato da cadere? Così non sia; ma per la loro caduta la salvezza è giunta ai Gentili per provocar loro a gelosia.

12. Or se la loro caduta è la ricchezza del mondo e la loro diminuzione la ricchezza de' Gentili, quanto più lo sarà la loro pienezza!

13. Ma io parlo a voi, o Gentili. In quanto io sono apostolo dei Gentili, glorifico il mio ministerio,

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