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Epistole di S. Paolo ai Romani 11:13-22 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

13. Ma io parlo a voi, o Gentili. In quanto io sono apostolo dei Gentili, glorifico il mio ministerio,

14. per veder di provocare a gelosia quelli del mio sangue, e di salvarne alcuni.

15. Poiché, se la loro reiezione è la riconciliazione del mondo, che sarà la loro riammissione, se non una vita d'infra i morti?

16. E se la primizia è santa, anche la massa è santa; e se la radice è santa, anche i rami son santi.

17. E se pure alcuni de' rami sono stati troncati, e tu, che sei olivastro, sei stato innestato in luogo loro e sei divenuto partecipe della radice e della grassezza dell'ulivo,

18. non t'insuperbire contro ai rami; ma, se t'insuperbisci, sappi che non sei tu che porti la radice, ma la radice che porta te.

19. Allora tu dirai: Sono stati troncati dei rami perché io fossi innestato.

20. Bene: sono stati troncati per la loro incredulità, e tu sussisti per la fede; non t'insuperbire, ma temi.

21. Perché se Dio non ha risparmiato i rami naturali, non risparmierà neppur te.

22. Vedi dunque la benignità e la severità di Dio; la severità verso quelli che son caduti; ma verso te la benignità di Dio, se pur tu perseveri nella sua benignità; altrimenti, anche tu sarai reciso.

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