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Epistole di S. Paolo agli Efesini 5:3-16 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

3. Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi;

4. né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie.

5. Poiché voi sapete molto bene che niun fornicatore o impuro, o avaro (che è un idolatra), ha eredità nel regno di Cristo e di Dio.

6. Niuno vi seduca con vani ragionamenti; poiché è per queste cose che l'ira di Dio viene sugli uomini ribelli.

7. Non siate dunque loro compagni;

8. perché già eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Conducetevi come figliuoli di luce

9. (poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà e giustizia e verità),

10. esaminando che cosa sia accetto al Signore.

11. E non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; anzi, piuttosto riprendetele;

12. poiché egli è disonesto pur di dire le cose che si fanno da costoro in occulto.

13. Ma tutte le cose, quando sono riprese dalla luce, diventano manifeste; poiché tutto ciò che è manifesto, è luce.

14. Perciò dice: Risvegliati, o tu che dormi, e risorgi da' morti, e Cristo t'inonderà di luce.

15. Guardate dunque con diligenza come vi conducete; non da stolti, ma da savi;

16. approfittando delle occasioni, perché i giorni sono malvagi.

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