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Epistole di S. Paolo 1 ai Corinzi 14:23-35 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

23. Quando dunque tutta la chiesa si raduna assieme, se tutti parlano in altre lingue, ed entrano degli estranei o dei non credenti, non diranno essi che siete pazzi?

24. Ma se tutti profetizzano, ed entra qualche non credente o qualche estraneo, egli è convinto da tutti,

25. è scrutato da tutti, i segreti del suo cuore son palesati; e così, gettandosi giù con la faccia a terra, adorerà Dio, proclamando che Dio è veramente fra voi.

26. Che dunque, fratelli? Quando vi radunate, avendo ciascun di voi un salmo, o un insegnamento, o una rivelazione, o un parlare in altra lingua, o una interpretazione, facciasi ogni cosa per l'edificazione.

27. Se c'è chi parla in altra lingua, siano due o tre al più, a farlo; e l'un dopo l'altro; e uno interpreti;

28. e se non v'è chi interpreti, si tacciano nella chiesa e parlino a se stessi e a Dio.

29. Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino;

30. e se una rivelazione è data a uno di quelli che stanno seduti, il precedente si taccia.

31. Poiché tutti, uno ad uno, potete profetare; affinché tutti imparino e tutti sian consolati;

32. e gli spiriti de' profeti son sottoposti a' profeti,

33. perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace.

34. Come si fa in tutte le chiese de' santi, tacciansi le donne nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare, ma debbon star soggette, come dice anche la legge.

35. E se vogliono imparar qualcosa, interroghino i loro mariti a casa; perché è cosa indecorosa per una donna parlare in assemblea.

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