Antico Testamento

Nuovo Testamento

Epistola agli Ebrei 7:11-23 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

11. Ora, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c'era ancora che sorgesse un altro sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec e non scelto secondo l'ordine d'Aronne?

12. Poiché, mutato il sacerdozio, avviene per necessità anche un mutamento di legge.

13. Difatti, colui a proposito del quale queste parole son dette, ha appartenuto a un'altra tribù, della quale nessuno s'è accostato all'altare;

14. perché è ben noto che il nostro Signore è sorto dalla tribù di Giuda, circa la quale Mosè non disse nulla che concernesse il sacerdozio.

15. E la cosa è ancora vie più evidente se sorge, a somiglianza di Melchisedec,

16. un altro sacerdote che è stato fatto tale non a tenore di una legge dalle prescrizioni carnali, ma in virtù della potenza di una vita indissolubile;

17. poiché gli è resa questa testimonianza: Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedec.

18. Giacché qui v'è bensì l'abrogazione del comandamento precedente a motivo della sua debolezza e inutilità

19. (poiché la legge non ha condotto nulla a compimento); ma v'è altresì l'introduzione d'una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio.

20. E in quanto ciò non è avvenuto senza giuramento (poiché quelli sono stati fatti sacerdoti senza giuramento,

21. ma egli lo è con giuramento, per opera di Colui che ha detto: Il Signore l'ha giurato e non si pentirà: tu sei sacerdote in eterno),

22. è di tanto più eccellente del primo il patto del quale Gesù è divenuto garante.

23. Inoltre, quelli sono stati fatti sacerdoti in gran numero, perché per la morte erano impediti di durare;

Leggi il capitolo completo Epistola agli Ebrei 7