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Atti degli Apostoli 17:8-19 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

8. E misero sossopra la moltitudine e i magistrati della città, che udivano queste cose.

9. E questi, dopo che ebbero ricevuta una cauzione da Giasone e dagli altri, li lasciarono andare.

10. E i fratelli, subito, di notte, fecero partire Paolo e Sila per Berea; ed essi, giuntivi, si recarono nella sinagoga de' Giudei.

11. Or questi furono più generosi di quelli di Tessalonica, in quanto che ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando tutti i giorni le Scritture per vedere se le cose stavan così.

12. Molti di loro, dunque, credettero, e non piccol numero di nobildonne greche e d'uomini.

13. Ma quando i Giudei di Tessalonica ebbero inteso che la parola di Dio era stata annunziata da Paolo anche in Berea, vennero anche là, agitando e mettendo sossopra le turbe.

14. E i fratelli, allora, fecero partire immediatamente Paolo, conducendolo fino al mare; e Sila e Timoteo rimasero ancora quivi.

15. Ma coloro che accompagnavano Paolo, lo condussero fino ad Atene; e ricevuto l'ordine di dire a Sila e a Timoteo che quanto prima venissero a lui, si partirono.

16. Or mentre Paolo li aspettava in Atene, lo spirito gli s'inacerbiva dentro a veder la città piena d'idoli.

17. Egli dunque ragionava nella sinagoga coi Giudei e con le persone pie; e sulla piazza, ogni giorno, con quelli che vi si trovavano.

18. E anche certi filosofi epicurei e stoici conferivan con lui. E alcuni dicevano: Che vuol dire questo cianciatore? E altri: Egli pare essere un predicatore di divinità straniere; perché annunziava Gesù e la risurrezione.

19. E presolo con sé, lo condussero su nell'Areopàgo, dicendo: Potremmo noi sapere qual sia questa nuova dottrina che tu proponi?

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