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Atti degli Apostoli 10:20-32 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

20. Lèvati dunque, scendi, e va' con loro, senza fartene scrupolo, perché sono io che li ho mandati.

21. E Pietro, sceso verso quegli uomini, disse loro: Ecco, io son quello che cercate; qual è la cagione per la quale siete qui?

22. Ed essi risposero: Cornelio centurione, uomo giusto e temente Iddio, e del quale rende buona testimonianza tutta la nazion de' Giudei, è stato divinamente avvertito da un santo angelo, di farti chiamare in casa sua e d'ascoltar quel che avrai da dirgli.

23. Allora, fattili entrare, li albergò. Ed il giorno seguente andò con loro; e alcuni dei fratelli di Ioppe l'accompagnarono.

24. E il giorno di poi entrarono in Cesarea. Or Cornelio li stava aspettando e avea chiamato i suoi parenti e i suoi intimi amici.

25. E come Pietro entrava, Cornelio, fattoglisi incontro, gli si gittò ai piedi, e l'adorò.

26. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: Lèvati, anch'io sono uomo!

27. E discorrendo con lui, entrò e trovò molti radunati quivi.

28. E disse loro: Voi sapete come non sia lecito ad un Giudeo di aver relazioni con uno straniero o d'entrare da lui; ma Dio mi ha mostrato che non debbo chiamare alcun uomo immondo o contaminato.

29. È per questo che, essendo stato chiamato, venni senza far obiezioni. Io vi domando dunque: Per qual cagione m'avete mandato a chiamare?

30. E Cornelio disse: Sono appunto adesso quattro giorni che io stavo pregando, all'ora nona, in casa mia, quand'ecco un uomo mi presentò davanti, in veste risplendente,

31. e disse: Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita, e le tue elemosine sono state ricordate nel cospetto di Dio.

32. Manda dunque a Ioppe a far chiamare Simone, soprannominato Pietro; egli alberga in casa di Simone coiaio, presso al mare.

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