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Zaccaria 4:3-14 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

3. e vicino al candelabro stanno due ulivi; l'uno a destra del vaso, e l'altro alla sua sinistra’.

4. E io presi a dire all'angelo che parlava meco: ‘Che significan queste cose, signor mio?’

5. L'angelo che parlava meco rispose e disse: ‘Non sai quel che significhino queste cose?’ E io dissi: ‘No, mio signore’.

6. Allora egli rispondendo, mi disse: ‘È questa la parola che l'Eterno rivolge a Zorobabele: Non per potenza, né per forza, ma per lo spirito mio, dice l'Eterno degli eserciti.

7. Chi sei tu, o gran monte, davanti a Zorobabele? Tu diventerai pianura; ed egli porterà innanzi la pietra della vetta, in mezzo alle grida di: Grazia, grazia, su di lei!’.

8. E la parola dell'Eterno mi fu rivolta in questi termini:

9. ‘Le mani di Zorobabele hanno gettato le fondamenta di questa casa, e le sue mani la finiranno; e tu saprai che l'Eterno degli eserciti mi ha mandato a voi.

10. Poiché chi potrebbe sprezzare il giorno delle piccole cose, quando quei sette là, gli occhi dell'Eterno che percorrono tutta la terra, vedono con gioia il piombino in mano a Zorobabele?’

11. E io riposi e gli dissi: ‘Che significano questi due ulivi a destra e a sinistra del candelabro?’

12. E per la seconda volta io presi a dire: ‘Che significano questi due ramoscelli d'ulivo che stanno allato ai due condotti d'oro per cui scorre l'olio dorato?’

13. Ed egli rispose e mi disse: ‘Non sai che significhino queste cose?’ Io risposi: ‘No, signor mio’.

14. Allora egli disse: ‘Questi sono i due unti che stanno presso il Signore di tutta la terra’.

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