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Zaccaria 11:2-9 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

2. Urla, cipresso, perché il cedro è caduto, e gli alberi magnifici son devastati! Urlate, querce di Basan, perché la foresta impenetrabile è abbattuta!

3. S'odono i lamenti de' pastori perché la loro magnificenza è devastata; s'ode il ruggito dei leoncelli perché le rive lussureggianti del Giordano son devastate.

4. Così parla l'Eterno, il mio Dio: ‘Pasci le mie pecore destinate al macello,

5. che i compratori uccidono senza rendersi colpevoli, e delle quali i venditori dicono: — Sia benedetto l'Eterno! Io m'arricchisco, e che i loro pastori non risparmiano affatto.

6. Poiché io non risparmierò più gli abitanti del paese, dice l'Eterno, anzi, ecco, io abbandonerò gli uomini, ognuno in balìa del suo prossimo e in balìa del suo re; essi schiacceranno il paese, e io non libererò alcun dalle lor mani.

7. Allora io mi misi a pascere le pecore destinate al macello, e perciò le più misere del gregge; e mi presi due verghe; chiamai l'una Favore e l'altra Vincoli, e mi misi a pascere il gregge.

8. E sterminai i tre pastori in un mese; l'anima mia perdette la pazienza con loro, e anche l'anima loro m'avea preso a sdegno.

9. E io dissi: ‘Non vi pascerò più; la moribonda muoia, quella che sta per perire perisca, e quelle che restano, divorino l'una la carne dell'altra’.

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