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Numeri 22:18-26 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

18. Ma Balaam rispose e disse ai servi di Balak: ‘Quand'anche Balak mi desse la sua casa piena d'argento e d'oro, non potrei trasgredire l'ordine dell'Eterno, del mio Dio, per fare cosa piccola o grande che fosse.

19. Nondimeno, trattenetevi qui, anche voi, stanotte, ond'io sappia ciò che l'Eterno mi dirà ancora’.

20. E Dio venne la notte a Balaam e gli disse: ‘Se quegli uomini son venuti a chiamarti, lèvati e va' con loro; soltanto, farai ciò che io ti dirò’.

21. Balaam quindi si levò la mattina, sellò la sua asina, e se ne andò coi principi di Moab.

22. Ma l'ira di Dio s'accese perché egli se n'era andato; e l'angelo dell'Eterno si pose sulla strada per fargli ostacolo. Or egli cavalcava la sua asina e avea seco due servitori.

23. L'asina, vedendo l'angelo dell'Eterno che stava sulla strada con la sua spada sguainata in mano, uscì di via e cominciava ad andare per i campi. Balaam percosse l'asina per rimetterla sulla strada.

24. Allora l'angelo dell'Eterno si fermò in un sentiero incavato che passava tra le vigne e aveva un muro di qua e un muro di là.

25. L'asina vide l'angelo dell'Eterno; si serrò al muro e strinse il piede di Balaam al muro; e Balaam la percosse di nuovo.

26. L'angelo dell'Eterno passò di nuovo oltre, e si fermò in un luogo stretto dove non c'era modo di volgersi né a destra né a sinistra.

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