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Numeri 16:12-26 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

12. E Mosè mandò a chiamare Dathan e Abiram, figliuoli di Eliab; ma essi dissero: ‘Noi non saliremo.

13. È egli poco per te l'averci tratti fuori da un paese ove scorre il latte e il miele, per farci morire nel deserto, che tu voglia anche farla da principe, si, da principe su noi?

14. E poi, non ci hai davvero condotti in un paese dove scorra il latte e il miele, e non ci hai dato possessi di campi e di vigne! Credi tu di potere render cieca questa gente? Noi non saliremo’.

15. Allora Mosè si adirò forte e disse all'Eterno: ‘Non gradire la loro oblazione; io non ho preso da costoro neppure un asino, e non ho fatto torto ad alcuno di loro’.

16. Poi Mosè disse a Kore: ‘Tu e tutta la tua gente trovatevi domani davanti all'Eterno: tu e loro, con Aaronne;

17. e ciascun di voi prenda il suo turibolo, vi metta del profumo, e porti ciascuno il suo turibolo davanti all'Eterno: saranno duecentocinquanta turiboli. Anche tu ed Aaronne prenderete ciascuno il vostro turibolo’.

18. Essi dunque presero ciascuno il suo turibolo, vi misero del fuoco, vi posero su del profumo, e si fermarono all'ingresso della tenda di convegno; lo stesso fecero Mosè ed Aaronne.

19. E Kore convocò tutta la raunanza contro Mosè ed Aaronne all'ingresso della tenda di convegno; e la gloria dell'Eterno apparve a tutta la raunanza.

20. E l'Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne, dicendo:

21. ‘Separatevi da questa raunanza, e io li consumerò in un attimo’.

22. Ma essi, prostratisi con la faccia a terra, dissero: ‘O Dio, Dio degli spiriti d'ogni carne! Un uomo solo ha peccato, e ti adireresti tu contro tutta la raunanza?’

23. E l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:

24. ‘Parla alla raunanza e dille: Ritiratevi d'intorno alla dimora di Kore, di Dathan e di Abiram’.

25. Mosè si levò e andò da Dathan e da Abiram; e gli anziani d'Israele lo seguirono.

26. Ed egli parlò alla raunanza, dicendo: ‘Allontanatevi dalle tende di questi uomini malvagi, e non toccate nulla di ciò ch'è loro, affinché non abbiate a perire a cagione di tutti i loro peccati’.

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