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Lamentazioni 1:8-14 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

8. Gerusalemme ha gravemente peccato; perciò è divenuta come una cosa impura; tutti quelli che l'onoravano la sprezzano, perché han visto la sua nudità; ella stessa sospira, e volta la faccia.

9. La sua lordura era nelle pieghe della sua veste; ella non pensava alla sua fine; perciò è caduta in modo sorprendente, non ha chi la consoli. ‘O Eterno, vedi la mia afflizione, poiché il nemico trionfa!’

10. L'avversario ha steso la mano su quanto ella avea di più caro; poich'ella ha visto i pagani entrare nel suo santuario; que' pagani, riguardo ai quali tu avevi comandato che non entrassero nella tua raunanza.

11. Tutto il suo popolo sospira, cerca del pane; dà le cose sue più preziose in cambio di cibo, per rianimar la sua vita. ‘Guarda, o Eterno, vedi in che stato abietto io son ridotta!

12. Nulla di simile v'avvenga, o voi che passate di qui! Mirate, guardate, se v'è dolore pari al dolore da cui sono oppressa, e col quale l'Eterno m'ha afflitta nel giorno dell'ardente sua ira.

13. Dall'alto egli ha mandato un fuoco nelle mie ossa, che se n'è impadronito; egli ha teso una rete ai miei piedi, m'ha rovesciata a terra; m'ha gettata nella desolazione, in un languore di tutti i giorni.

14. Dalla sua mano è legato il giogo delle mie trasgressioni, che s'intrecciano, gravano sul mio collo; egli ha fiaccato la mia forza; il Signore m'ha dato in mani, alle quali non posso resistere.

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