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Isaia 48:2-12 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

2. — Poiché prendono il loro nome dalla città santa, s'appoggiano sull'Iddio d'Israele, che ha nome l'Eterno degli eserciti! —

3. Già anticamente io annunziai le cose precedenti; esse uscirono dalla mia bocca, io le feci sapere; a un tratto io le effettuai, ed esse avvennero.

4. Siccome io sapevo, o Israele, che tu sei ostinato, che il tuo collo ha muscoli di ferro e che la tua fronte è di rame,

5. io t'annunziai queste cose anticamente; te le feci sapere prima che avvenissero, perché tu non avessi a dire: ‘Le ha fatte il mio idolo, le ha ordinate la mia immagine scolpita, la mia immagine fusa’.

6. Tu ne hai udito l'annunzio; mirale avvenute tutte quante. Non lo proclamate voi stessi? Ora io t'annunzio delle cose nuove, delle cose occulte, a te ignote.

7. Esse stanno per prodursi adesso, non da tempo antico; e, prima d'oggi non ne avevi udito parlare, perché tu non abbia a dire: ‘Ecco, io le sapevo’.

8. No, tu non ne hai udito nulla, non ne hai saputo nulla, nulla in passato te ne mai venuto agli orecchi, perché sapevo che ti saresti condotto perfidamente, e che ti chiami ‘Ribelle’ fin dal seno materno.

9. Per amor del mio nome io differirò la mia ira, e per amor della mia gloria io mi raffreno per non sterminarti.

10. Ecco, io t'ho voluto affinare, ma senza ottenere argento, t'ho provato nel crogiuolo d'afflizione.

11. Per amor di me stesso, per amor di me stesso io voglio agire; poiché, come lascerei io profanare il mio nome? e la mia gloria io non la darò ad un altro.

12. Ascoltami, o Giacobbe, e tu, Israele, che io ho chiamato. Io son Colui che è; io sono il primo, e son pure l'ultimo.

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