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Isaia 38:4-12 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

4. Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Isaia, in questi termini:

5. ‘Va' e di' ad Ezechia: Così parla l'Eterno, l'Iddio di Davide, tuo padre: Io ho udita la tua preghiera, ho vedute le tue lacrime: ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni;

6. libererò te e questa città dalle mani del re d'Assiria, e proteggerò questa città.

7. E questo ti sarà, da parte dell'Eterno, il segno che l'Eterno adempirà la parola che ha pronunziata:

8. ecco, io farò retrocedere di dieci gradini l'ombra dei gradini che, per effetto del sole, s'è allungata sui gradini d'Achaz’. E il sole retrocedette di dieci gradini sui gradini dov'era disceso.

9. Scritto di Ezechia, re di Giuda, in occasione della sua malattia e della sua guarigione del suo male.

10. ‘Io dicevo: Nel meriggio de' miei giorni debbo andarmene alle porte del soggiorno de' morti; io son privato del resto de' miei anni!

11. Io dicevo: Non vedrò più l'Eterno, l'Eterno, sulla terra de' viventi; fra gli abitanti del mondo dei trapassati, non vedrò più alcun uomo.

12. La mia dimora è divelta e portata via lungi da me, come una tenda di pastore. Io ho arrotolata la mia vita, come fa il tessitore; Egli mi tagli via dalla trama; dal giorno alla notte tu m'avrai finito.

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