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Isaia 10:8-18 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

8. Poiché dice: ‘I miei principi non son eglino tanti re?

9. Non è egli avvenuto di Calno come di Carkemish? Di Hamath come d'Arpad? di Samaria come di Damasco?

10. Come la mia mano è giunta a colpire i regni degl'idoli dove le immagini eran più numerose che a Gerusalemme e a Samaria,

11. come ho fatto a Samaria e ai suoi idoli, non farò io così a Gerusalemme e alle sue statue?’

12. Ma quando il Signore avrà compiuta tutta l'opera sua sul monte di Sion e a Gerusalemme, io, dice l'Eterno, punirò il re d'Assiria per il frutto della superbia del cuor suo e dell'arroganza de' suoi sguardi alteri.

13. Poich'egli dice: ‘Io l'ho fatto per la forza della mia mano, e per la mia sapienza, perché sono intelligente; ho rimosso i confini de' popoli, ho predato i loro tesori; e, potente come sono, ho detronizzato dei re,

14. la mia mano ha trovato, come un nido, le ricchezze dei popoli; e come uno raccoglie delle uova abbandonate, così ho io raccolta tutta la terra; e nessuno ha mosso l'ala o aperto il becco o mandato un grido’.

15. La scure si gloria essa contro colui che la maneggia? la sega si magnifica essa contro colui che la mena? Come se la verga facesse muovere colui che l'alza, come se il bastone alzasse colui che non ne è di legno!

16. Perciò il Signore, l'Eterno degli eserciti, manderà la consunzione tra i suoi più robusti; e sotto la sua gloria accenderà un fuoco, come il fuoco d'un incendio.

17. La luce d'Israele diventerà un fuoco, e il suo Santo una fiamma, che arderà e divorerà i suoi rovi ed i suoi pruni in un sol giorno.

18. E la gloria della sua foresta e della sua ferace campagna egli la consumerà, anima e corpo; sarà come il deperimento d'un uomo che langue.

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