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Giudici 8:13-20 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

13. Poi Gedeone, figliuolo di Joas, tornò dalla battaglia, per la salita di Heres.

14. Mise le mani sopra un giovane della gente di Succoth, e lo interrogò; ed ei gli diè per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succoth, ch'erano settantasette uomini.

15. Poi venne alla gente di Succoth, e disse: ‘Ecco Zebah e Tsalmunna, a proposito de' quali m'insultaste dicendo: Hai tu forse già nelle mani i polsi di Zebah e di Tsalmunna, che noi abbiamo da dar del pane alla tua gente stanca?’

16. E prese gli anziani della città, e con delle spine del deserto e con de' triboli castigò gli uomini di Succoth.

17. E abbatté la torre di Penuel e uccise la gente della città.

18. Poi disse a Zebah e a Tsalmunna: ‘Com'erano gli uomini che avete uccisi al Tabor?’ Quelli risposero: ‘Eran come te; ognun d'essi avea l'aspetto d'un figlio di re’.

19. Ed egli riprese: ‘Eran miei fratelli, figliuoli di mia madre; com'è vero che l'Eterno vive, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!’

20. Poi disse a Iether, suo primogenito: ‘Lèvati, uccidili!’ Ma il giovane non tirò la spada, perché avea paura, essendo ancora un giovinetto.

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