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Giudici 11:27-35 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

27. E io non t'ho offeso, e tu agisci male verso di me, movendomi guerra. L'Eterno, il giudice, giudichi oggi tra i figliuoli d'Israele e i figliuoli di Ammon!’

28. Ma il re de' figliuoli di Ammon non diede ascolto alle parole che Jefte gli avea fatto dire.

29. Allora lo spirito dell'Eterno venne su Jefte, che attraversò Galaad e Manasse, passò a Mitspa di Galaad, e da Mitspa di Galaad mosse contro i figliuoli di Ammon.

30. E Jefte fece un voto all'Eterno, e disse: ‘Se tu mi dài nelle mani i figliuoli di Ammon,

31. la persona che uscirà dalle porte di casa mia per venirmi incontro quando tornerò vittorioso dai figliuoli di Ammon, sarà dell'Eterno, e io l'offrirò in olocausto’.

32. E Jefte marciò contro i figliuoli di Ammon per far loro guerra, e l'Eterno glieli diede nelle mani.

33. E egli inflisse loro una grandissima sconfitta, da Aroer fin verso Minnith, prendendo loro venti città, e fino ad Abel-Keramim. Così i figliuoli di Ammon furono umiliati dinanzi ai figliuoli d'Israele.

34. Or Jefte se ne tornò a Mitspa, a casa sua; ed ecco uscirgli incontro la sua figliuola, con timpani e danze. Era l'unica sua figlia: non aveva altri figliuoli né altre figliuole.

35. E, come la vide, si stracciò le vesti, e disse: ‘Ah, figlia mia! tu mi accasci, tu mi accasci; tu sei fra quelli che mi conturbano! poiché io ho dato parola all'Eterno, e non posso ritrarmene’.

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