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Genesi 31:29-37 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

29. Ora è in poter mio di farvi del male; ma l'Iddio del padre vostro mi parlò la notte scorsa, dicendo: Guardati dal parlare a Giacobbe, né in bene né in male.

30. Ora dunque te ne sei certo andato, perché anelavi alla casa di tuo padre; ma perché hai rubato i miei dèi?’

31. E Giacobbe rispose a Labano: ‘Egli è che avevo paura, perché dicevo fra me che tu m'avresti potuto togliere per forza le tue figliuole.

32. Ma chiunque sia colui presso il quale avrai trovato i tuoi dèi, egli deve morire! In presenza dei nostri fratelli, riscontra ciò ch'è tuo fra le cose mie, e prenditelo!’ Or Giacobbe ignorava che Rachele avesse rubato gl'idoli.

33. Labano dunque entrò nella tenda di Giacobbe, nella tenda di Lea e nella tenda delle due serve, ma non trovò nulla. E uscito dalla tenda di Lea, entrò nella tenda di Rachele.

34. Or Rachele avea preso gl'idoli, li avea messi nel basto del cammello, e vi s'era posta sopra a sedere. Labano frugò tutta la tenda, e non trovò nulla.

35. Ed ella disse a suo padre: ‘Non s'abbia il mio signore a male s'io non posso alzarmi davanti a te, perché ho le solite ricorrenze delle donne’. Ed egli cercò ma non trovò gl'idoli.

36. Allora Giacobbe si adirò e contese con Labano e riprese a dirgli: ‘Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato, perché tu m'abbia inseguito con tanto ardore?

37. Tu hai frugato tutta la mia roba; che hai trovato di tutta la roba di casa tua? Mettilo qui davanti ai miei e tuoi fratelli, e giudichino loro fra noi due!

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