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Genesi 26:20-32 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

20. Ma i pastori di Gherar altercarono coi pastori d'Isacco, dicendo: ‘L'acqua è nostra’. Ed egli chiamò il pozzo Esek, perché quelli aveano conteso con lui.

21. Poi i servi scavarono un altro pozzo, e per questo ancora quelli altercarono. E Isacco lo chiamò Sitna.

22. Allora egli si partì di là, e scavò un altro pozzo per il quale quelli non altercarono. Ed egli lo chiamò Rehoboth ‘perché’, disse, ‘ora l'Eterno ci ha messi al largo, e noi prospereremo nel paese’.

23. Poi di là Isacco salì a Beer-Sceba.

24. E l'Eterno gli apparve quella stessa notte, e gli disse: ‘Io sono l'Iddio d'Abrahamo tuo padre; non temere, poiché io sono teco e ti benedirò e moltiplicherò la tua progenie per amor d'Abrahamo mio servo’.

25. Ed egli edificò quivi un altare, invocò il nome dell'Eterno, e vi piantò la sua tenda. E i servi d'Isacco scavaron quivi un pozzo.

26. Abimelec andò a lui da Gherar con Ahuzath, suo amico, e con Picol, capo del suo esercito.

27. E Isacco disse loro: ‘Perché venite da me, giacché mi odiate e m'avete mandato via dal vostro paese?’

28. E quelli risposero: ‘Noi abbiam chiaramente veduto che l'Eterno è teco; e abbiam detto: Si faccia ora un giuramento fra noi, fra noi e te, e facciam lega teco.

29. Giura che non ci farai alcun male, così come noi non t'abbiamo toccato, e non t'abbiamo fatto altro che del bene, e t'abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora benedetto dall'Eterno’.

30. E Isacco fece loro un convito, ed essi mangiarono e bevvero.

31. La mattina dipoi si levarono di buon'ora e si fecero scambievole giuramento. Poi Isacco li accomiatò, e quelli si partirono da lui in pace.

32. Or avvenne che, in quello stesso giorno, i servi d'Isacco gli vennero a dar notizia del pozzo che aveano scavato, dicendogli: ‘Abbiam trovato dell'acqua’.

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