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Ecclesiaste 4:2-12 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

2. Ond'io ho stimato i morti, che son già morti, più felici de' vivi che son vivi tuttora;

3. è più felice degli uni e degli altri, colui che non è ancora venuto all'esistenza, e non ha ancora vedute le azioni malvage che si commettono sotto il sole.

4. E ho visto che ogni fatica e ogni buona riuscita nel lavoro provocano invidia dell'uno contro l'altro. Anche questo è vanità e un correr dietro al vento.

5. Lo stolto incrocia le braccia e mangia la sua propria carne.

6. Val meglio una mano piena di riposo, che ambo le mani piene di travaglio e di corsa dietro al vento.

7. E ho visto anche un'altra vanità sotto il sole:

8. un tale è solo, senz'alcuno che gli stia da presso; non ha né figlio né fratello, e nondimeno s'affatica senza fine, e i suoi occhi non si sazian mai di ricchezze. E non riflette: Ma per chi dunque m'affatico e privo l'anima mia d'ogni bene? Anche questa è una vanità e un'ingrata occupazione.

9. Due valgon meglio d'un solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica.

10. Poiché, se l'uno cade, l'altro rialza il suo compagno; ma guai a colui ch'è solo, e cade senz'avere un altro che lo rialzi!

11. Così pure, se due dormono assieme, si riscaldano; ma chi è solo, come farà a riscaldarsi?

12. E se uno tenta di sopraffare colui ch'è solo, due gli terranno testa; una corda a tre capi non si rompe così presto.

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