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Daniele 8:10-18 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

10. S'ingrandì, fino a giungere all'esercito del cielo; fece cader in terra parte di quell'esercito e delle stelle, e le calpestò.

11. S'elevò anzi fino al capo di quell'esercito, gli tolse il sacrifizio perpetuo, e il luogo del suo santuario fu abbattuto.

12. L'esercito gli fu dato in mano col sacrifizio perpetuo a motivo della ribellione; e il corno gettò a terra la verità, e prosperò nelle sue imprese.

13. Poi udii un santo che parlava; e un altro santo disse a quello che parlava: ‘Fino a quando durerà la visione del sacrifizio continuo e la ribellione che produce la desolazione, abbandonando il luogo santo e l'esercito ad essere calpestati?’

14. Egli mi disse: ‘Fino a duemila trecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato’.

15. E avvenne che, mentre io, Daniele, avevo questa visione e cercavo d'intenderla, ecco starmi ritta davanti come una figura d'uomo.

16. E udii la voce d'un uomo in mezzo all'Ulai, che gridò, e disse: ‘Gabriele, spiega a colui la visione’.

17. Ed esso venne presso al luogo dove io stavo; alla sua venuta io fui spaventato, e caddi sulla mia faccia; ma egli mi disse: ‘Intendi bene, o figliuol d'uomo! perché questa visione concerne il tempo della fine’.

18. E com'egli mi parlava, io mi lasciai andare con la faccia a terra, profondamente assopito; ma egli mi toccò, e mi fece stare in piedi.

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