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Daniele 2:17-26 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

17. Allora Daniele andò a casa sua, e informò della cosa Hanania, Mishael e Azaria, suoi compagni,

18. perché implorassero la misericordia dell'Iddio del cielo, a proposito di questo segreto, onde Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte col resto dei savi di Babilonia.

19. Allora il segreto fu rivelato a Daniele in una visione notturna. E Daniele benedisse l'Iddio del cielo.

20. Daniele prese a dire: ‘Sia benedetto il nome di Dio, d'eternità in eternità! poiché a lui appartengono la sapienza e la forza.

21. Egli muta i tempi e le stagioni; depone i re e li stabilisce, dà la sapienza ai savi, e la scienza a quelli che hanno intelletto.

22. Egli rivela le cose profonde e occulte; conosce ciò ch'è nelle tenebre, e la luce dimora con lui.

23. O Dio de' miei padri, io ti rendo gloria e lode, perché m'hai dato sapienza e forza, e m'hai fatto conoscere quello che t'abbiam domandato, rivelandoci la cosa che il re vuole’.

24. Daniele entrò quindi da Arioc, a cui il re aveva dato l'incarico di far perire i savi di Babilonia; entrò, e gli disse così: ‘Non far perire i savi di Babilonia! Conducimi davanti al re, e io darò al re l'interpretazione’.

25. Allora Arioc menò in tutta fretta Daniele davanti al re, e gli parlò così: ‘Io ha trovato, fra i Giudei che sono in cattività, un uomo che darà al re l'interpretazione’.

26. Il re prese a dire a Daniele, che si chiamava Beltsatsar: ‘Sei tu capace di farmi conoscere il sogno che ho fatto e la sua interpretazione?’

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