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Cantico dei Cantici 2:2-13 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

2. Quale un giglio tra le spine, tale è l'amica mia tra le fanciulle.

3. Qual è un melo fra gli alberi del bosco, tal è l'amico mio fra i giovani. Io desidero sedermi alla sua ombra, e il suo frutto è dolce al mio palato.

4. Egli m'ha condotta nella casa del convito, e l'insegna che spiega su di me è Amore.

5. Fortificatemi con delle schiacciate d'uva, sostentatemi con de' pomi, perch'io son malata d'amore.

6. La sua sinistra sia sotto al mio capo, e la sua destra m'abbracci!

7. O figliuole di Gerusalemme, io vi scongiuro per le gazzelle, per le cerve dei campi, non svegliate, non svegliate l'amor mio, finch'essa non lo desideri!

8. Ecco la voce del mio amico! Eccolo che viene, saltando per i monti, balzando per i colli.

9. L'amico mio è simile a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro al nostro muro, e guarda per la finestra, lancia occhiate attraverso alle persiane.

10. Il mio amico parla e mi dice: Lèvati, amica mia, mia bella, e vientene,

11. poiché, ecco, l'inverno è passato, il tempo delle piogge è finito, se n'è andato;

12. i fiori appaion sulla terra, il tempo del cantare è giunto, e la voce della tortora si fa udire nelle nostre contrade.

13. Il fico ha messo i suoi ficucci, e le viti fiorite esalano il loro profumo. Lèvati, amica mia, mia bella, e vientene’.

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