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2 Samuele 19:15-29 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

15. Il re dunque tornò, e giunse al Giordano; e quei di Giuda vennero a Ghilgal per andare incontro al re, e per fargli passare il Giordano.

16. Shimei, figliuolo di Ghera, Beniaminita, ch'era di Bahurim, si affrettò a scendere con gli uomini di Giuda incontro al re Davide.

17. Egli avea seco mille uomini di Beniamino, Tsiba, servo della casa di Saul, coi suoi quindici figliuoli e i suoi venti servi. Essi passarono il Giordano davanti al re.

18. La chiatta che dovea tragittare la famiglia del re e tenersi a sua disposizione, passò; e Shimei, figliuolo di Ghera, prostratosi dinanzi al re, nel momento in cui questi stava per passare il Giordano,

19. gli disse: ‘Non tenga conto, il mio signore, della mia iniquità, e dimentichi la perversa condotta tenuta dal suo servo il giorno in cui il re mio signore usciva da Gerusalemme, e non ne serbi il re risentimento!

20. Poiché il tuo servo riconosce che ha peccato; e per questo sono stato oggi il primo di tutta la casa di Giuseppe a scendere incontro al re mio signore’.

21. Ma Abishai, figliuolo di Tseruia, prese a dire: ‘Nonostante questo, Shimei non dev'egli morire per aver maledetto l'unto dell'Eterno?’

22. E Davide disse: ‘Che ho io da fare con voi, o figliuoli di Tseruia, che vi mostrate oggi miei avversari? Si farebb'egli morir oggi qualcuno in Israele? Non so io dunque che oggi divento re d'Israele?’

23. E il re disse a Shimei: ‘Tu non morrai!’ E il re glielo giurò.

24. Mefibosheth, nipote di Saul, scese anch'egli incontro al re. Ei non s'era puliti i piedi, né spuntata la barba, né lavate le vesti dal giorno in cui il re era partito fino a quello in cui tornava in pace.

25. E quando fu giunto da Gerusalemme per incontrare il re, il re gli disse: ‘Perché non venisti meco, Mefibosheth?’

26. Quegli rispose: ‘O re, mio signore, il mio servo m'ingannò; perché il tuo servo, che è zoppo, avea detto: — Io mi farò sellar l'asino, monterò, e andrò col re.

27. — Ed egli ha calunniato il tuo servo presso il re mio signore; ma il re mio signore è come un angelo di Dio; fa' dunque ciò che ti piacerà.

28. Poiché tutti quelli della casa di mio padre non avrebbero meritato dal re mio signore altro che la morte; e, nondimeno, tu avevi posto il tuo servo fra quelli che mangiano alla tua mensa. E qual altro diritto poss'io avere? E perché continuerei io a supplicare il re?’

29. E il re gli disse: ‘Non occorre che tu aggiunga altre parole. L'ho detto; tu e Tsiba dividetevi le terre’.

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