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2 Samuele 14:3-11 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

3. poi entra presso il re, e parlagli così e così’. E Joab le mise in bocca le parole da dire.

4. La donna di Tekoa andò dunque a parlare al re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò, e disse: ‘O re, aiutami!’

5. Il re le disse: ‘Che hai?’ Ed ella rispose: ‘Pur troppo, io sono una vedova; mio marito è morto.

6. La tua serva aveva due figliuoli, i quali vennero tra di loro a contesa alla campagna; e, come non v'era chi li separasse, l'uno colpì l'altro, e l'uccise.

7. Ed ecco che tutta la famiglia è insorta contro la tua serva, dicendo: — Consegnaci colui che ha ucciso il fratello, affinché lo facciam morire per vendicare il fratello ch'egli ha ucciso, e per sterminare così anche l'erede. — In questo modo spegneranno il tizzo che m'è rimasto, e non lasceranno a mio marito né nome né discendenza sulla faccia della terra’.

8. Il re disse alla donna: ‘Vattene a casa tua: io darò degli ordini a tuo riguardo’.

9. E la donna di Tekoa disse al re: ‘O re mio signore, la colpa cada su me e sulla casa di mio padre, ma il re e il suo trono non ne siano responsabili’.

10. E il re: ‘Se qualcuno parla contro di te, menalo da me, e vedrai che non ti toccherà più’.

11. Allora ella disse: ‘Ti prego, menzioni il re l'Eterno, il tuo Dio, perché il vindice del sangue non aumenti la rovina e non mi sia sterminato il figlio’. Ed egli rispose: ‘Com'è vero che l'Eterno vive, non cadrà a terra un capello del tuo figliuolo!’

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