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2 Samuele 12:19-27 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

19. Ma Davide, vedendo che i suoi servi bisbigliavano fra loro, comprese che il bambino era morto; e disse ai suoi servi: ‘È morto il bambino?’ Quelli risposero: ‘È morto’.

20. Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e si mutò le vesti; poi andò nella casa dell'Eterno e vi si prostrò; e tornato a casa sua, chiese che gli portassero da mangiare, e mangiò.

21. I suoi servi gli dissero: ‘Che cosa fai? Quando il bambino era vivo ancora, tu digiunavi e piangevi; e ora ch'è morto, ti alzi e mangi!’

22. Egli rispose: ‘Quando il bambino era vivo ancora, digiunavo e piangevo, perché dicevo: — Chi sa che l'Eterno non abbia pietà di me e il bambino non resti in vita? — Ma ora ch'egli è morto, perché digiunerei?

23. Posso io farlo ritornare? Io me ne andrò a lui, ma egli non ritornerà a me!’

24. Poi Davide consolò Bath-Sheba sua moglie, entrò da lei e si giacque con essa; ed ella partorì un figliuolo, al quale egli pose nome Salomone.

25. L'Eterno amò Salomone e mandò il profeta Nathan che gli pose nome Iedidia, a motivo dell'amore che l'Eterno gli portava.

26. Or Joab assediò Rabba dei figliuoli di Ammon, s'impadronì della città reale,

27. e inviò dei messi a Davide per dirgli: ‘Ho assalito Rabba e mi son già impossessato della città delle acque.

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