Antico Testamento

Nuovo Testamento

2 Re 20:6-13 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

6. Aggiungerò alla tua vita quindici anni, libererò te e questa città dalle mani del re d'Assiria, e proteggerò questa città per amor di me stesso, e per amor di Davide mio servo’.

7. Ed Isaia disse: ‘Prendete un impiastro di fichi secchi!’ Lo presero, e lo misero sull'ulcera, e il re guarì.

8. Or Ezechia avea detto ad Isaia: ‘A che segno riconoscerò io che l'Eterno mi guarirà e che fra tre giorni salirò alla casa dell'Eterno?’

9. E Isaia gli avea risposto: ‘Eccoti da parte dell'Eterno il segno, dal quale riconoscerai che l'Eterno adempirà la parola che ha pronunziata: — Vuoi tu che l'ombra s'allunghi per dieci gradini ovvero retroceda di dieci gradini?’ —

10. Ezechia rispose: ‘È cosa facile che l'ombra s'allunghi per dieci gradini; no; l'ombra retroceda piuttosto di dieci gradini’.

11. E il profeta Isaia invocò l'Eterno, il quale fece retrocedere l'ombra di dieci gradini sui gradini d'Achaz, sui quali era discesa.

12. In quel tempo, Berodac-Baladan, figliuolo di Baladan, re di Babilonia, mandò una lettera e un dono ad Ezechia, giacché avea sentito che Ezechia era stato infermo.

13. Ezechia dette udienza agli ambasciatori, e mostrò loro la casa dov'erano tutte le sue cose preziose, l'argento, l'oro, gli aromi, gli oli finissimi, il suo arsenale, e tutto quello che si trovava nei suoi tesori. Non vi fu cosa nella sua casa e in tutti i suoi domini, che Ezechia non mostrasse loro.

Leggi il capitolo completo 2 Re 20