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2 Cronache 6:8-15 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

8. ma l'Eterno disse a Davide mio padre: — Quanto all'aver tu avuto in cuore di costruire una casa al mio nome, hai fatto bene ad aver questo in cuore;

9. però, non sarai tu che edificherai la casa; ma il tuo figliuolo che uscirà dalle tue viscere, sarà quegli che costruirà la casa al mio nome. —

10. E l'Eterno ha adempita la parola che avea pronunziata; ed io son sorto in luogo di Davide mio padre, e mi sono assiso sul trono d'Israele, come l'Eterno aveva annunziato, ed ho costruita la casa al nome dell'Eterno, dell'Iddio d'Israele.

11. E quivi ho posto l'arca nella quale è il patto dell'Eterno: il patto ch'egli fermò coi figliuoli d'Israele’.

12. Poi Salomone si pose davanti all'altare dell'Eterno, in presenza di tutta la raunanza d'Israele, e stese le sue mani.

13. Egli, infatti, avea fatto costruire una tribuna di rame, lunga cinque cubiti, larga cinque cubiti e alta tre cubiti, e l'avea posta in mezzo al cortile; egli vi salì, si mise in ginocchio in presenza di tutta la raunanza d'Israele, stese le mani verso il cielo, e disse:

14. ‘O Eterno, Dio d'Israele! Non v'è Dio che sia simile a te, né in cielo né in terra! Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi che camminano in tua presenza con tutto il cuor loro.

15. Tu hai mantenuta la promessa da te fatta al tuo servo Davide, mio padre; e ciò che dichiarasti con la tua propria bocca, la tua mano oggi l'adempie.

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