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1 Samuele 25:8-17 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

8. Domandane ai tuoi servi, e te lo diranno. Trovin dunque questi giovani grazia agli occhi tuoi, giacché siam venuti in giorno di gioia; e da', ti prego, ai tuoi servi e al tuo figliuolo Davide ciò che avrai fra mano’.

9. Quando i giovani di Davide arrivarono, ripeterono a Nabal tutte queste parole in nome di Davide, poi si tacquero.

10. Ma Nabal rispose ai servi di Davide, dicendo: ‘Chi è Davide? E chi e il figliuolo d'Isai? Sono molti, oggi, i servi che scappano dai loro padroni;

11. e prenderei io il mio pane, la mia acqua e la carne che ho macellata pei miei tosatori, per darli a gente che non so donde venga?’

12. I giovani ripresero la loro strada, tornarono, e andarono a riferire a Davide tutte queste parole.

13. Allora Davide disse ai suoi uomini: ‘Ognun di voi si cinga la sua spada’. Ognuno si cinse la sua spada, e Davide pure si cinse la sua, e saliron dietro a Davide circa quattrocento uomini; duecento rimasero presso il bagaglio.

14. Or Abigail, moglie di Nabal, fu informata della cosa da uno de' suoi servi, che le disse: ‘Ecco, Davide ha inviato dal deserto de' messi per salutare il nostro padrone, ed egli li ha trattati male.

15. Eppure, quella gente è stata molto buona verso di noi; noi non ne abbiam ricevuto alcun oltraggio, e non ci han portato via nulla per tutto il tempo che siamo andati attorno con loro quand'eravamo per la campagna.

16. Di giorno e di notte sono stati per noi come una muraglia, per tutto il tempo che siamo stati con loro pascendo i greggi.

17. Or dunque rifletti, e vedi quel che tu debba fare; poiché un guaio è certo che avverrà al nostro padrone e a tutta la sua casa; ed egli è uomo così malvagio, che non gli si può parlare’.

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