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1 Samuele 24:2-18 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

2. E quando Saul fu tornato dall'inseguire i Filistei, gli vennero a dire: ‘Ecco, Davide è nel deserto di En-Ghedi’.

3. Allora Saul prese tremila uomini scelti fra tutto Israele, e andò in traccia di Davide e della sua gente fin sulle rocce delle capre salvatiche;

4. e giunse ai parchi di pecore ch'eran presso la via; quivi era una spelonca, nella quale Saul entrò per fare i suoi bisogni. Or Davide e la sua gente se ne stavano in fondo alla spelonca.

5. La gente di Davide gli disse: ‘Ecco il giorno nel quale l'Eterno ti dice: Vedi, io ti do nelle mani il tuo nemico; fa' di lui quello che ti piacerà’. Allora Davide s'alzò, e senza farsi scorgere tagliò il lembo del mantello di Saul.

6. Ma dopo, il cuore gli batté, per aver egli tagliato il lembo del mantello di Saul.

7. E Davide disse alla sua gente: ‘Mi guardi l'Eterno, dal commettere contro il mio signore, ch'è l'unto dell'Eterno, l'azione di mettergli le mani addosso; poich'egli è l'unto dell'Eterno’.

8. E colle sue parole Davide raffrenò la sua gente, e non le permise di gettarsi su Saul. E Saul si levò, uscì dalla spelonca e continuò il suo cammino.

9. Poi anche Davide si levò, uscì dalla spelonca, e gridò dietro a Saul, dicendo: ‘O re, mio signore!’ Saul si guardò dietro, e Davide s'inchinò con la faccia a terra e si prostrò.

10. Davide disse a Saul: ‘Perché dài tu retta alle parole della gente che dice: Davide cerca di farti del male?

11. Ecco in quest'ora stessa tu vedi coi tuoi propri occhi che l'Eterno t'avea dato oggi nelle mie mani in quella spelonca; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io t'ho risparmiato, e ho detto: Non metterò le mani addosso al mio signore, perch'egli è l'unto dell'Eterno.

12. Ora guarda, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se io t'ho tagliato il lembo del mantello e non t'ho ucciso, puoi da questo veder chiaro che non v'è nella mia condotta né malvagità né ribellione, e che io non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per tormi la vita!

13. L'Eterno sia giudice fra me e te, e l'Eterno mi vendichi di te; ma io non ti metterò le mani addosso.

14. Dice il proverbio antico: — Il male vien dai malvagi; — io quindi non ti metterò le mani addosso.

15. Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi vai tu perseguitando? Un can morto, una pulce.

16. Sia dunque arbitro l'Eterno, e giudichi fra me e te, e vegga e difenda la mia causa e mi renda giustizia, liberandomi dalle tue mani’.

17. Quando Davide ebbe finito di dire queste parole a Saul, Saul disse: ‘È questa la tua voce, figliuol mio Davide?’ E Saul alzò la voce e pianse.

18. E disse a Davide: ‘Tu sei più giusto di me, poiché tu m'hai reso bene per male, mentre io t'ho reso male per bene.

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