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1 Samuele 21:5-10 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

5. Davide rispose al sacerdote: ‘Da che son partito, tre giorni fa, siamo rimasti senza donne; e quanto ai vasi della mia gente erano puri; e se anche la nostra incombenza è profana, essa sarà oggi santificata da quel che si porrà nei vasi.

6. Il sacerdote gli diè dunque del pane consacrato perché non v'era quivi altro pane tranne quello della presentazione, ch'era stato tolto d'innanzi all'Eterno, per mettervi invece del pan caldo nel momento in cui si toglieva l'altro.

7. — Or quel giorno, un cert'uomo di tra i servi di Saul si trovava quivi, trattenuto in presenza dell'Eterno; si chiamava Doeg, era Edomita, e capo de' pastori di Saul.

8. E Davide disse ad Ahimelec: ‘Non hai tu qui disponibile una lancia o una spada? Perché io non ho preso meco né la mia spada né le mie armi, tanto premeva l'incombenza del re’.

9. Il sacerdote rispose: ‘C'è la spada di Goliath, il Filisteo, che tu uccidesti nella valle de' terebinti; è là involta in un panno dietro all'efod; se la vuoi prendere, prendila, perché qui non ve n'è altra fuori di questa’. E Davide disse: ‘Nessuna e pari a quella; dammela!’

10. Allora Davide si levò, e quel giorno fuggì per timore di Saul, e andò da Akis, re di Gath.

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