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1 Samuele 20:13-31 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

13. Nel caso poi che piaccia a mio padre di farti del male, te lo farò sapere, e ti lascerò partire perché tu te ne vada in pace; e l'Eterno sia teco, com'è stato con mio padre!

14. E se sarò ancora in vita, non è egli vero? tu agirai verso di me con la bontà dell'Eterno, ond'io non sia messo a morte;

15. e non cesserai mai d'esser buono verso la mia casa, neppur quando l'Eterno avrà sterminato di sulla faccia della terra fino all'ultimo i nemici di Davide’.

16. Così Gionathan strinse alleanza con la casa di Davide, dicendo: ‘L'Eterno faccia vendetta dei nemici di Davide!’

17. E, per l'amore che gli portava, Gionathan fece di nuovo giurar Davide; perch'egli l'amava come l'anima propria.

18. Poi Gionathan gli disse: ‘Domani è la nuova luna, e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto.

19. Domani l'altro dunque tu scenderai giù fino al luogo dove ti nascondesti il giorno del fatto, e rimarrai presso la pietra di Ezel.

20. Io tirerò tre frecce da quel lato, come se tirassi a segno.

21. Poi subito manderò il mio ragazzo, dicendogli: — Va' a cercare le frecce. — Se dico al ragazzo: — Guarda, le frecce son di qua da te, prendile! — tu allora vieni, perché tutto va bene per te, e non hai nulla da temere, come l'Eterno vive!

22. Ma se dico al giovanetto: — Guarda, le frecce son di là da te — allora vattene, perché l'Eterno vuol che tu parta.

23. Quanto a quello che abbiam convenuto fra noi, fra me e te, ecco, l'Eterno n'è testimonio in perpetuo’.

24. Davide dunque si nascose nella campagna; e quando venne il novilunio, il re si pose a sedere a mensa per il pasto.

25. Il re, come al solito, si pose a sedere sulla sua sedia ch'era vicina al muro; Gionathan s'alzò per porsi di faccia. Abner si assise accanto a Saul, ma il posto di Davide rimase vuoto.

26. Nondimeno Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: ‘Gli e successo qualcosa; ei non dev'esser puro; per certo ei non è puro’.

27. Ma l'indomani, secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto; e Saul disse a Gionathan, suo figliuolo: ‘Perché il figliuolo d'Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?’

28. Gionathan rispose a Saul: ‘Davide m'ha chiesto istantemente di lasciarlo andare a Bethlehem;

29. e ha detto: — Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrifizio di famiglia, e il mio fratello mi ha raccomandato d'andarvi; ora dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, ti prego, lasciami fare una corsa per vedere i miei fratelli. — Per questa ragione egli non è venuto alla mensa del re’.

30. Allora l'ira di Saul s'accese contro Gionathan, ed ei gli disse: ‘Figliuolo perverso e ribelle, non lo so io forse che tieni le parti del figliuol d'Isai, a tua vergogna ed a vergogna del seno di tua madre?

31. Poiché, fino a tanto che il figliuol d'Isai avrà vita sulla terra, non vi sarà stabilità né per te né per il tuo regno. Or dunque mandalo a cercare e fallo venire da me, perché deve morire’.

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