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1 Samuele 15:28-35 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

28. Allora Samuele gli disse: ‘L'Eterno strappa oggi d'addosso a te il regno d'Israele, e lo dà ad un altro, ch'è migliore di te.

29. E colui ch'è la gloria d'Israele non mentirà e non si pentirà; poiché egli non è un uomo perché abbia da pentirsi’.

30. Allora Saul disse: ‘Ho peccato; ma tu adesso onorami, ti prego, in presenza degli anziani del mio popolo e in presenza d'Israele; ritorna con me, ed io mi prostrerò davanti all'Eterno, al tuo Dio’.

31. Samuele dunque ritornò, seguendo Saul, e Saul si prostrò davanti all'Eterno.

32. Poi Samuele disse: ‘Menatemi qua Agag, re degli Amalekiti’. E Agag venne a lui incatenato. E Agag diceva: ‘Certo, l'amarezza della morte e passata’.

33. Samuele gli disse: ‘Come la tua spada ha privato le donne di figliuoli, così la madre tua sarà privata di figliuoli fra le donne’. E Samuele fe' squartare Agag in presenza dell'Eterno a Ghilgal.

34. Poi Samuele se ne andò a Rama, e Saul salì a casa sua, a Ghibea di Saul.

35. E Samuele, finché visse, non andò più a vedere Saul, perché Samuele faceva cordoglio per Saul; e l'Eterno si pentiva d'aver fatto Saul re d'Israele.

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