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1 Cronache 21:13-16 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

13. E Davide disse a Gad: ‘Io sono in una grande angoscia! Ebbene, ch'io cada nelle mani dell'Eterno, giacché le sue compassioni sono immense; ma ch'io non cada nelle mani degli uomini!’

14. Così l'Eterno mandò la peste in Israele; e caddero settantamila persone d'Israele.

15. E Dio mandò un angelo a Gerusalemme per distruggerla; e come questi si disponeva a distruggerla, l'Eterno gettò su di lei lo sguardo, si pentì della calamità che avea inflitta, e disse all'angelo distruttore: ‘Basta; ritieni ora la tua mano!’ Or l'angelo dell'Eterno si trovava presso l'aia di Ornan, il Gebuseo.

16. E Davide, alzando gli occhi, vide l'angelo dell'Eterno che stava fra terra e cielo, avendo in mano una spada sguainata, vòlta contro Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani, coperti di sacchi, si gettarono con la faccia a terra.

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