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Romani 9:8-25 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

8. Questo significa che non sono considerati figli di Dio quelli generati naturalmente, ma quelli nati in seguito alla promessa.

9. La promessa è questa: Ritornerò fra un anno e Sara avrà un figlio.

10. E non basta! C’è anche il caso di Rebecca. Rebecca ebbe da Isacco, nostro antenato, due gemelli.

11-13. Quando non erano ancora nati e non avevano ancora fatto nulla, né di bene né di male, Dio disse a Rebecca: Il maggiore servirà il minore. Proprio come dice la *Bibbia: Ho scelto Giacobbe e non Esaù. Ciò dimostra che Dio ha il suo progetto per scegliere gli uomini: la sua scelta non dipende dalle loro opere, ma da lui che chiama.

14. Dovremmo dunque affermare che Dio è ingiusto? No di certo!

15. Perché egli dice a Mosè: Avrò pietà di chi vorrò aver pietà; e avrò compassione di chi vorrò aver compassione.

16. Tutto dipende da Dio che ha misericordia, e non da ciò che l’uomo vuole o si sforza di fare.

17. Nella Bibbia Dio dice al faraone: Proprio per questo ti ho fatto diventare re, per mostrare in te la mia potenza e far conoscere il mio nome su tutta la terra.

18. Dio ha dunque pietà di chi vuole, e indurisce il cuore a chi vuole.

19. A questo punto qualcuno potrebbe dirmi: ma allora perché Dio ci rimprovera, dal momento che nessuno può andare contro la sua volontà?

20. Ma chi credi di essere tu, o uomo, che vuoi contestare Dio? Dice forse il vaso di argilla a colui che l’ha plasmato: perché mi hai fatto così?

21. Con lo stesso impasto, il vasaio fa quel che vuole: può fare sia un vaso di valore e sia un vaso più comune.

22-23. Volendo, Dio avrebbe potuto mostrare la sua collera; invece ha sopportato con molta pazienza coloro che meritavano il suo castigo e la distruzione. Così ha fatto conoscere quanto è grande e potente la sua misericordia: ci ha preparati per la sua gloria,

24. noi che egli ha scelto tra gli Ebrei e tra gli altri popoli.

25. Come Dio dice nel libro del *profeta Osea: Io chiamerò «mio popolo» coloro che non sono il mio popolo e «nazione amata» quella che non era amata.

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