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Romani 9:25-33 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

25. Come Dio dice nel libro del *profeta Osea: Io chiamerò «mio popolo» coloro che non sono il mio popolo e «nazione amata» quella che non era amata.

26. E avverrà che nel luogo stesso dove fu detto loro: «voi non siete mio popolo» lì saranno chiamati «figli del Dio vivente».

27. Per quanto riguarda Israele il profeta Isaia esclama: Se anche i figli d’Israele fossero tanto numerosi quanto i grani della sabbia del mare, solo un piccolo resto sarà salvato.

28. Il Signore realizzerà appieno e rapidamente questa sua parola sulla terra.

29. Lo stesso Isaia ha ancora predetto: Se il Signore, Dio dell’Universo non ci avesse lasciato una discendenza, avremmo fatto la fine della città di *Sòdoma, saremmo stati distrutti come la città di *Gomorra.

30. Ecco dunque la nostra conclusione: gente, che non era del popolo d’Israele e che non aveva fatto nulla per mettersi a posto con Dio, è stata ∆messa da Dio stesso in quella giusta relazione con lui che viene dalla fede.

31. Israele invece, che cercava di mettersi a posto con Dio con l’osservanza della *Legge, non c’è riuscito.

32. Perché? Perché Israele non si fondava sulla fede, ma sulle opere. Così ha urtato nella pietra di inciampo

33. di cui Dio dice nella Bibbia: Ecco, io pongo sul monte *Sion una pietra d’inciampo, un sasso che fa cadere. Ma chi crede in lui non sarà deluso.

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