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Matteo 26:32-44 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

32. Ma quando sarò risuscitato vi aspetterò in Galilea».

33. Allora Pietro cominciò a dire:— Anche se tutti gli altri perderanno ogni fiducia in te, io non la perderò mai.

34. Gesù replicò:— Io invece ti assicuro che questa notte, prima che il gallo canti, tre volte tu avrai detto che non mi conosci.

35. Ma Pietro rispose:— Non dirò mai che non ti conosco, anche se dovessi morire con te!E così dissero anche tutti gli altri discepoli.

36. Intanto Gesù arrivò con i discepoli in un luogo detto Getsèmani. Egli disse: «Restate qui mentre io vado là a pregare».

37. Si fece accompagnare da Pietro e dai due figli di Zebedèo. Poi incominciò a essere triste e angosciato.

38. Allora disse ai tre discepoli: «Una tristezza mortale mi opprime. Fermatevi qui e restate svegli con me».

39. Andò un po’ avanti, si gettò con la faccia a terra e si mise a pregare. Diceva: «Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice di dolore! Però non si faccia come voglio io, ma come vuoi tu».

40. Poi tornò indietro verso i discepoli, ma trovò che dormivano. Allora disse a Pietro: «Così non avete potuto vegliare con me nemmeno un’ora?

41. State svegli e pregate per resistere nel momento della prova; perché la volontà è pronta ma la debolezza è grande».

42. Per la seconda volta si allontanò e cominciò a pregare, e disse: «Padre mio, se proprio devo bere di questo calice di dolore, sia fatta la tua volontà».

43. Poi ritornò dai discepoli e li trovò ancora che dormivano: non riuscivano a tenere gli occhi aperti.

44. Per la terza volta Gesù si allontanò e andò a pregare ripetendo le stesse parole.

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