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Matteo 22:16-25 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

16. Poi gli mandarono alcuni dei loro *discepoli, insieme con altri del partito di Erode. Gli chiesero:— Maestro, sappiamo che tu sei sempre sincero, insegni veramente la volontà di Dio e non ti preoccupi di quello che pensa la gente perché non guardi in faccia a nessuno.

17. Perciò veniamo a chiedere il tuo parere: la nostra *Legge permette o non permette di pagare le tasse all’imperatore romano?

18. Ma Gesù sapeva che avevano intenzioni cattive e disse:— Ipocriti! Perché cercate di imbrogliarmi?

19. Fatemi vedere una moneta di quelle che servono a pagare le tasse.Gli portarono una moneta d’argento,

20. e Gesù domandò:— Questo volto e questo nome scritto di chi sono?

21. Gli risposero:— Dell’imperatore.Allora Gesù disse:— Dunque, date all’imperatore quello che è dell’imperatore, ma quello che è di Dio datelo a Dio!

22. A queste parole rimasero pieni di stupore; lo lasciarono stare e se ne andarono via.

23. In quel giorno si avvicinarono a Gesù alcuni del gruppo dei *sadducei: secondo loro, nessuno può risorgere dopo la morte.

24. Gli domandarono:— *Maestro, Mosè ha stabilito questa Legge: Se uno muore senza figli, suo fratello deve sposare la vedova e cercare di avere dei figli per quello che è morto.

25. Ebbene, tra noi una volta c’erano sette fratelli. Il primo si sposò e poi morì senza figli e lasciò la moglie a suo fratello.

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